Treviso, dipendente incinta costretta a “pagare una sostituta” o a “licenziarsi”
“In soli tre mesi – spiega il segretario provinciale della Cgil Nicola Atalmi a Il Gazzettino.it – questa è la seconda giovane mamma che si trova a fare i conti con richieste del genere. Oggi purtroppo molti lavoratori accettano i ‘ricatti’ di alcune imprese pur di ottenere un impiego o continuare a lavorare”.
Come scrive il quotidiano online, la giovane ha un contratto da apprendista da 8-900 euro al mese. Il titolare le avrebbe chiesto di “devolvere” il proprio assegno di maternità all’azienda per coprire le spese necessarie a sostituirla perché “comunque anche noi dovremo tirar fuori dei soldi, capisci?”. Al “no” della 25enne, questa la risposta del titolare: “Bene, allora licenziati“.