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Cage of Freedom

 

Oggi una nazione che si circonda di muri ottiene solo di imprigionare se stessa

Barak Hussein Obama

Quando nel 1985 venne restaurato Metropoli, il capolavoro di Fritz Lang del 1927, vennero chiamati alcuni compositori, tra cui Giorgio Moroder, a dare vita al commento musicale d’accompagnamento al film originariamente muto. Una delle canzoni è Cage of Freedom di Jon Anderson, che accompagna la scenda dove la piccola élite fortunata, spensierata, nullafacente e un pò frivola, scopre l’esistenza di un sottomondo di schiavi che lavora per mantenerla. Vedo che l’Europa si sta chiudendo a riccio, la Francia, mentre fa la paternale all’UK sull’accpglienza, respinge migranti a Ventimiglia ricacciandoli in Italia, evidentemente l’ambiguità alla Petain è ancora ben radicata tra i galletti d’oltralpe, i balcani sono chiusi, l’Austria intensifica controlli e respingimenti e la Svizzera fa altrettanto. Può darsi, come dice il musso della Casa Bianca,che questi paesi si stiano imprigionando da soli, ma si imprigionano in una gabbia d’oro mentre noi, incapaci e inetti come al  solito, ci stiamo imprigionando nel sottomondo a favore di quei clandestini che un domani saranno l’élite per cui dovremo sgobbare da schiavi, A ognuno la sua gabbia.