Politica

Deathmatch editoriale

MRC, di cui pubblico questo “sfogo”, ha sospeso le pubblicazioni di Liberazione dal 1° gennaio di quest’anno. Accusa Berlusconi di avergli tolto l’aiuto statale, senza il quale non riesce a sostenersi. Comprendo l’amarezza delle maestranze, dei giornalisti, dei redattori e di tutto coloro che collaboravano a qualunque titolo all’uscita del “quotidiano comunista”, ma credo che una sana autocritica sia molto più utile di qualunque aiuto economico. Forse l’ideologia che a Liberazione continuano a divulgare non è più di moda, o meglio non è di moda sbandierarla ai quattro venti. Il comunismo è una fede vera e propria, con una sua liturgia, con i suoi riti, totalmente distaccata dalla realtà che forse ha perso quelle masse non più così descolarizzate e per questo meno permeabili a ideologie vecchie e deludenti.

 

Il comunicato stampa della Mrc – editrice di Liberazione

«Basta con le menzogne: Mrc e Rifondazione hanno sempre sostenuto il giornale con i propri sacrifici ed i propri fondi!»

I pesanti tagli al fondo per l’editoria operati dal governo Berlusconi, confermati ed appesantiti dalle scelte di Monti che, ancora ieri, ha dichiarato inamissibili gli emendamenti al ”milleproroghe”, tesi a ripristinare il fondo per l’editoria, hanno obbligato l’Mrc, editrice di Liberazione, a sospendere cautelativamente l’edizione cartacea dal 1 gennaio. Contestualmente si è avviata una trattativa sindacale tesa a salvaguardare la continuità della pubblicazione di Liberazione nella versione on-line per garantire l’informazione libera che abbiamo sempre assicurato, oltre ai possibili livelli occupazionali. Al fine di rilanciare il nostro giornale abbiamo promosso anche una campagna di sottoscrizione. Al tavolo sindacale abbiamo avanzato una proposta concreta per tenere viva Liberazione, articolata in due fasi: versione on line del quotidiano in attesa della definizione del nuovo regolamento sul finanziamento all’editoria; definizione di un progetto editoriale una volta definite con certezza quantità, qualità e tempi del finanziamento. In questo ambito, Mrc ha avanzato le proposte possibili di salvaguardia dei posti di lavoro e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, come in ogni situazione di crisi (e nell’ editoria ciò è purtroppo diffuso). Cdr e sindacati di settore hanno manifestato la totale indisponibilità a percorrere le proposte avanzate, obbligando Mrc a proseguire nell’azione di salvaguardia della propria testata e – nella misura consentita dalla situazione data – dell’occupazione. La storia di 20 anni di Liberazione e della Mrc, il nostro impegno diretto contro i ”finti giornali” e le clientele, i milioni di euro investiti dall’editore per garantire l’uscita del giornale testimoniano ben più delle infondate calunnie che ci vengono rivolte. Per evitare equivoci e polemiche strumentali, Mrc sospende a far data da oggi anche l’edizione on line del quotidiano Liberazione di cui è stata resa impossibile la gestione. E prosegue con ancora maggior impegno e determinazione la battaglia, comune a tutti i giornali di partito, di idee e cooperativi, per riaffermare il diritto al pluralismo dell’informazione e al reintegro del fondo sull’editoria. Quando le scelte relative al futuro dell’editoria saranno definite, Liberazione riprenderà le pubblicazioni nelle forme economicamente sostenibili. Invitiamo il Cdr di Liberazione ad analogo impegno».

Mrc Spa