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Due parole…o anche tre …

Scritto da Enrica per Calcydros

Ogni essere vivente, sia vegetale che animale, e’ costituito da cellule. A volte solo da una, come gli esseri unicellulari, a volte miliardi come noi mammiferi.

Tutte queste cellule, benche’ microscopiche, contengono al loro interno dei microorganuli, che consentono loro di vivere e di espletare la loro funzione. In effetti la vita di ogni essere, su questa terra, inizia con un’unica cellula-uovo, che ad un certo punto incontra un concentrato di “istruzioni” sottoforma di gamete maschile e ,mettendo insieme i due pacchetti di istruzioni ,comincia a moltiplicarsi. Questo motiplicarsi di cellule diventera’ un individuo nuovo; inizialmente sara’ un grumo indifferenziato di poche cellule, poi iniziera’ a costituirsi un ordine ben peciso di queste e si avra’ un primo abbozzo di sistema nervoso, poi via via le nostre celluline si costituiranno in piccoli sistemi diversi fra loro, perche’ saranno diversi gli organi che andranno a formare. La specializzazione sara’ sempre piu’ profonda e alla fine avremo un nuovo individuo pronto ad entrare nel mondo. Le sue cellule continueranno a comunicare fra loro mediante la produzione di piccolissime quantita’ di ormoni e /o enzimi, sotto il controllo del DNA e del RNA: la crescita, la sostituzione, la funzione delle cellule durera’ tutta la vita, e tutte le sue azioni ( dormire, mangiare, pensare, amare, odiare, muoversi, leggere, correre) saranno dovute a questa iterazione cellulare.

Pero’…pero’ …questo mondo e’ un luogo pieno di insidie, a parte quelle fisiche, meccaniche,che travolgono con i loro ostacoli il piccolo nato, ve ne sono di meno visibili, ma non per questo meno pericolose: l’aria che dal momento della nascita, fino alla morte egli sara’ costretto a respirare per vivere e l’ambiente circostante che lo accogliera’ e con cui lui interagira’( mobili, suppellettili, cibo, bevande etcetc).

L’aria che respiriamo e tutto l’ambiente in cui viviamo ospita un’enorme varieta’ di batteri, virus, polline, polvere, sporcizia, sostanze irritanti, quando non tossiche.

Tutte cose che possono fare ammalare, come fara’ il nostro piccolo appena nato a sopravvivere?

Beh si nasce gia ben preparati: la pelle ci separa da molti elementi potenzialmente patogeni, poi la saliva, le lacrime, le secrezioni della mucosa ( muco, appunto, liquido denso che ingloba le particelle irritanti entrate nei polmoni o nel naso). La saliva, il muco ,le lacrime contengono delle sostanze che agiscono come dei disinfettanti. Anche il latte materno ne contiene.

Se pero’ queste barriere non fossero sufficienti, nel nostro corpo vi sono cellule adatte a questo scopo: globuli bianchi, linfociti, macrofagi. Esse producono sostanze che uccidono i batteri, come fossero dei veri e propri killer.

I nemici riescono a superare anche queste difese? Allora entrano in gioco le armi piu’ specifiche: le cellule che producono anticorpi.

Queste difese sono specifiche, quindi molto efficaci e specializzate. Nel momento in cui viene segnalata la presenza dentro di noi di un elemento riconosciuto come estraneo al corpo, esse lo combattono producendo sostanze contro quell’unico tipo di estraneo.

Queste sostanze si chiamano anticorpi. Oltre a contrastare efficacemente quel tipo di patogeno, immagazzinano la memoria del contatto con quel preciso “nemico”, pronti a combatterlo di nuovo, se si dovesse ripresentare.

Come fa il nostro piccolo individuo, appena nato a difendersi cosi’ efficacemente, se non ha ancora memorizzato i suoi nemici patogeni? Per i primi mesi, il latte della mamma contiene tutte le difese che la mamma si e’ costruita nel corso della sua esistenza, poi comincia a produrre autonomamente le sue difese ed il suo apparato difensivo e’ nuovo, efficiente, pronto a funzionare al massimo dell’efficienza.

E’ in questo periodo che si inizia a metterlo in contatto con sostanze attenuate, quindi private della possibilita’ di scatenare una vera malattia. Si iniziano le vaccinazioni.

Certe malattie sono benigne, altre hanno dei risvolti piuttosto pesanti sul corpo, specie dei bambini piccoli, per questo si e’ pensato di aiutare la natura, mettendo in contatto un agente patogeno ( che provoca malattia) non pericoloso, con le difese immunitarie dei bambini.

Meglio scatenare una piccola reazione benigna, che una incontrollata e piu’ grande.

Vi sono pericoli? Come in tutte le azioni volte a curare un organismo organico, oltre all’aspetto benefico, vi possono essere effetti collaterali. Ogni individuo e’ a se stante, risponde a modo suo alle sollecitazioni, di questo la medicina ne tiene conto ed avverte della possibilita’.

Pero’ la scienza medica, guarda oltre l’individuo, guarda ai numeri…e qui entra in campo la statistica. La mortalita’ infantile era altissima fino a pochi decenni fa, anche nel mondo occidentale, dove ci si nutriva meglio e venivano applicate buone norme igieniche. Con le vaccinazioni si è significativamente abbassata la mortalita’ nei primi anni di vita.

La vaccinazione e’ un processo naturale, i vaccini sono studiati per essere efficaci e per non danneggiare l’organismo. Certi coadiuvanti , introdotti per aiutare il vaccino ad essere efficace, sono in quantita’ talmente ridotta, che a mio avviso , non dovrebbero essere tossici.

Molto meno comunque di qualsiasi sostanza presente nelle nostre realta’ pesantemente inquinate dai rifiuti della combustione di auto e fabbriche, o dai pesticidi, o dai diserbanti, dai conservanti, antiossidanti etc etc,

Mi sento comunque di escludere che le vaccinazioni scatenino l’autismo. Alla luce delle ultime ricerche, pare che questa patologia sia congenita.. cioe’ presente alla nascita. Da dove deriva questo forte aumento di autistici?

E’ da indagare, studiare, cercare, come fa e ha sempre fatto la scienza. La medicina, come tutta la scienza, conosce molte cose, ma ancora tante sono da scoprire, studiare, sperimentare.

La scienza non e’ cattiva, non e’ contro l’essere umano semmai sono gli uomini coi loro vizi ( arrivismo, egoismo, rapacita’, invidia, superficialita’etcetc) che possono farne uso distorto, ma e’ dovere di tutti acquisire un minimo di competenze per fare scelte giuste e consapevoli.

Non so come si sia arrivati a tutto questo chiasso contro le vaccinazioni, contro l’uso di farmaci sintetici.

Forse il bisogno tutto italiano di dividersi in bianchi e neri, in pro e contro , guelfi e ghibellini.

Ragioniamo: e’ vero che le industrie farmaceutiche vogliono guadagnare, come tutte le industrie, e per farlo possono anche giocare sporco, ma da qui a pensare che ci vogliano tutti morti o malati cronici, passano …gli organi di controllo, medici preparati e coscienti ( la maggioranza), una doverosa informazione di base che dovrebbe avere ogni persona responsabile della propria e dell’altrui salute.

Chi poi invoca l’uso di fitofarmaci, dimentica che tutti i principi attivi delle medicine oggi in uso, derivano da principi attivi presenti nelle piante e comunque in natura. Perche’ credete che faccia cosi’ gola la foresta amazzonica alle multinazionali dei farmaci?

Perche’ dentro a quella foresta e’ racchiuso un tesoro in principi attivi ancora sconosciuti.

Certo tali molecole di principi attivi ora sono sintetizzate chimicamente….per forza!

Solo per esempio l’aspirina, princio attivo acido salicilico, contenuto nella corteccia dei salici: quanti quintali, tonnellate di aspirina si usa nel mondo ogni giorno? Quanti salici dovremmo abbattere per ricavarne acido salicilico?

Siamo sette miliardi di persone che vogliono essere curate: presto, bene, a prezzi ragionevoli…la medicina e l’industria farmaceutica questo cerca di fare.

Impensabile ricorrere tutti alla fitoterapia, non basterebbe la superficie agricola. Guardiamo solo i cinesi e la loro medicina basata su certe parti di animali, che sono in via di estinzione proprio per quella rapina incontrollata.

Per quanto riguardala tanto discussa omeopatia: è una pratica molto discussa fin dagli esordi, anche Hitler ordino’ uno studio minuzioso con largo impego di risorse ( che si poteva permettere) , ma l’indagine non fu completata perche’ sopravvenne la sconfitta della germania. Pero’ i risultati ottenuti fino ad allora, erano molto assimilabili all’effetto placebo. Dal punto di vista chimico, il rimedio omeopatico non contiene principi attivi. Tutto si basa sulla memoria dell’acqua ,che appunto dovrebbe trattenere il ricordo del principio curativo, mediante un diverso orientamento spaziale dei suoi componenti -HO..pero’ non v’e’ dimostrazione scientifica del fatto, nessuna riproducibilita’ in laboratorio, quindi per la scienza tutto si basa sul nulla.

Per il suo uso complementare alla medicina tradizionale, direi che un bravo medico, in certi casi la potrebbe anche prescrivere… come costoso placebo, per chi non ha bisogno di curare malattie reali, ma quelle dovute ad un rapporto disarmonico con il proprio se’.

Se qualcuno e’ arrivato sveglio fin qui…spero che quanto detto serva un poco a chiarire.