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Finalmente, la scuola del proletariato komunista!

“Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione”.

La buona scuola è quella che promuove tutti. A dirlo è il decreto varato dal Ministro Fedeli che, di fatto, vieta di bocciare gli studenti per i primi otto anni di scuola. Insomma, bravi o non bravi, che ci si impegni o meno, fino al liceo si arriva lisci e pettinati, senza sforzo. In nome della lotta alla dispersione, ma sicuramente non in nome della meritocrazia.

“Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione” si legge nel decreto attuativo.

Si potrà, dunque, bocciare alle elementari solo in caso di abbandono o di troppe assenze, ma non in base al merito. E per chi viene promosso pur non avendo acquisito i mezzi per poter essere alla pari con i compagni l’anno successivo? Secondo il governo sarà compito della scuola studiare “specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento”.

Per bocciare, dunque, “solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione” servirà l’unanimità di giudizio degli insegnanti. Basta che solo un insegnante sia contrario alla bocciatura ed ecco che la promozione diventa automatica. E un discorso simile, anche se un po’ più meritocratico, vale anche per le medie.

“Le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva e all’esame conclusivo del primo ciclo”, prevede il decreto legislativo sulla Valutazione. Tranne i casi di gravi infrazioni disciplinari e nei casi di “parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline”. Situazioni in cui “il consiglio di classe può deliberare” la bocciatura ma con adeguata motivazione. Anche in questo caso potrà scattare la promozione in presenza di insufficienze in una o più discipline, a patto che le scuole avviino percorsi di supporto per colmare le lacune.