Alcoa molla, lo stabilimento sardo dell’azienda statunitense chiude, ufficialmente perchè non ha trovato un acquirente, in verità perchè produrre nell’itaglietta non è conveniente. Alcoa, ALluminium COmpany of America, produce alluminio, un materiale che richiede un’enorme quantità di energia per essere prodotto
Per il suo stabilimento sardo Alcoa poteva contare su vantaggi fiscali che mitigavano l’abnorme costo dell’energia in Italia, energia per lo più derivata dagli idrocarburi e per questo poco conveniente e inquinante. Senonchè la solita europetta ci si è messa di mezzo: quelle agevolazioni fiscali sono aiuti di stato! Così Alcoa, vedendo non più remunerativo produrre nell’itaglietta, ha fatto ciao ciao con la manina e se ne è andata! La Sardegna ha la disoccupazione giovanile al 50%, questi disoccupati possono ringraziare i governi che ci hanno tolto il nucleare rendendo il costo dell’energia proibitivo e molto inquinante, possono ringraziare i governo che ci hanno ficcati nel ginepraio UE e possono ringraziare di avere l’euro che impedisce investimenti strutturali. Alcoa, incalzata dai nostri incapaci politichetti, ha tentato di vendere i suoi stabilimenti sardi ma, com’era ovvio, nessuno viene a investire in un paese dove ci sono alti costi, alte tasse, infrastrutture carenti e una giustizia malata. Ora va in scena il teatrino dei rimpalli di responsabilità di ben 4 enti inutili: comune, provincia, regione e stato.