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L’alternanza

Finalmente anche l’itaglietta si è convinta che per formare giovani professionalmente preparati è necessario alternare le ora di studio con ore di lavoro svolte in azienda, tutto bene dunque, la scuola “”pubblica” ha fatto un salto di qualità…eh no! Manco a dirlo! Intanto le ore sono troppo poche, due settimane all’anno non gli fanno neanche il solletico a un giovane che voglia specializzarsi in un mestiere; in Germania, per esempio, dove in questo campo sono molto più avanti, a partire dai sedici anni di età si sta in azienda quattro giorni alla settimana e otto ore di lezione a scola, questo per due anni. Altra pecca dell’invisibile stage all’italiana è la mancanza di controllo, da parte della scuola, sulla reale attività svolta dallo studente in azienda, che spesso e volentieri utilizzano questi giovani per lavori poco (o per nulla) coerenti col tipo di corso frequentato dallo studente, ma molto coerenti con le esigenze dell’azienda. Tuttavia la ciliegina sulla torta la leggiamo su Il Giornale: LA DENUNCIA DELLO STUDENTE, STAGE AL CAMPO ROM . Uno studente di un liceo classico milanese  si è visto appioppato il progetto sulla “storia e cultura del popolo nomade”, scelta perfetta, sia per le vestigia lasciate da quel “popolo”, sia per il contributo che i ROM hanno dato alla cultura, all’arte e alla scienza. Ma come si fa, dico io, a pensare che questo paese possa offrire qualcosa a livello culturale, è noto infetti che NULLA di rilevante ha caratterizzato l’Italia negli ultimi 30 secoli, quindi che fare per gli studenti del classico? Dove trovare approcci culturali vista l’assoluta mancanza di questi in Italia? Ma dagli ZINGARI, e dove sennò!

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/denuncia-dello-studente-scuola-mi-fa-fare-stage-campo-rom-1403174.html

http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/scuola_lavoro/Sistema_scuola_lavoro_Germania.pdf