Senza categoria

Partito Destronso?

Ovvero tutto quello che una volta era il Partito Comunista dei Lavoratori e ora non si sa bene che “specie e bbestia” sia.

Una domanda che spesso sentiamo fare che ci poniamo spesso un po` tutti è: il PD è ancora un partito di sinistra? I simpatizzanti di sinistra, quelli che loro stessi chiamano la vera sinistra e che i detrattori apostrofano come sinistra antagonista (ma antagonista dechè?) non hanno dubbi: il PD è un partito di destra!

Vero è che i militanti della “vera sinistra” definiscono destra, con una certa faciloneria, tutto quello che si pone a destra del loro schieramento politico, dai socialisti a scendere, riservando al termine un significato altamente negativo, per cui definire qualcosa o qualcuno come di destra ha lo stesso significato che definirlo una merdaccia!

È vero anche che di destra non ne esiste una soltanto: c’è la destra post-fascista, che ha come scopo principale il recupero di alcuni, se non di tutti, i valori del fascismo. C’è la destra conservatrice, quella cioè che si oppone a qualsiasi cambiamento sociale, politico ed economico. Non dimentichiamo la destra decisionista, dell’uomo di polso al comando, non necessariamente un duce ma uno che “fa presto e bene” senza tanti vincoli burocratici e senza tante cerimonie, un Putin per intenderci. E poi i movimenti nazionalisti e sovranisti, forze fortemente identitarie legate alla cultura e alle tradizioni del proprio paese. E infine c’è la destra economica, quella che rappresenta gli interessi dei poteri forti.

Ma allora se il PD è un partito di destra, quale destra rappresenta?

Il vecchio PCI ad un certo punto della sua storia e, guarda caso, poco dopo la caduta del muro di Berlino, ha deciso di cambiare pelle e nome, rinunciando al termine “Comunista”. Un bel salto a destra per il partito guida degli interessi dei lavoratori, delle classi sociali deboli e di un mondo che non voleva guardare all’America come un modello da seguire. Allo stesso tempo ha perso causa una scissione, la parte più sinistra del partito. Dopo qualche anno ha cambiato ancora nome rinunciando al simbolo della falce e martello che ancora sopravviveva sia pure in formato mignon, perdendo altri iscritti, meno “sinistri” di quelli andati via precedentemente ma più sinistri di quelli rimasti. Per finire, nuovo cambio di nome rinunciando alla parola “sinistra” e ad altri componenti storici del partito. L’avvento di Renzi ha dato il colpo di grazia a quello che rimaneva di sinistra del partito, con l’abbandono degli ultimi rappresentanti della “ditta” cioè quelli che avevano cominciato a fare politica quando ancora esisteva il PCI.

A giudicare dal target elettorale a cui si rivolge il PD, non più i lavoratori, i più deboli, la gente comune, preferendo banchieri, grandi finanzieri, imprenditori potenti e squali di vario tipo, a giudicare dalle affinità politiche con Forza Italia e con molti dei punti cardine della politica di Berlusconi e del suo modo di fare politica, direi che sì, il PD rappresenta la destra peggiore, quella economica, quella travestita da sinistra che imbroglia a destra e a sinistra.