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“Ho rotto l’osso a un’anziana per allenarmi”: arrestato per corruzione e truffa il primario Confalonieri

Ai domiciliari il responsabile di Ortopedia e Traumatologia al Pini di Milano. Gli affari sospetti con le multinazionali delle protesti e i pazienti usati come cavie

Norberto Confalonieri
Norberto Confalonieri

Sponsorizzava l’acquisto di protesi e in cambio, secondo gli inquirenti che per lui hanno disposto gli arresti domiciliari, otteneva soldi e invita a programmi tv e convegni grazie ai rapporti privilegiati con aziende come Johnson & Johnson e B.Braun. Norberto Confalonieri, primario responsabile del reparto Ortopedia e Traumatologia all’ospedale Gaetano Pini di Milano, è accusato di corruzione e turbativa d’asta dal Nucleo di Polizia tributaria della Gdf, su disposizione del gip Teresa De Pascale nell’inchiesta dei pm Eugenio Fusco e Letizia Mannella. A cui si aggiunge l’accusa di lesioni.

L’osso rotto alla “vecchia”

In una intercettazione telefonica, Confalonieri racconta che usò come cavia una anziana paziente: “Eh l’ho rotto (il femore di una ricoverata 78enne, ndr) gli ho fatto la via d’accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi”. Questo elemento si aggiunge ai casi di complicazioni post operatorie lamentate da altri suoi pazienti (sarebbero almeno tre) operate soprattutto per l’inserimento di protesti alle ginocchia attraverso la tecnica della navigazione chirurgica computerizzata alla casa di cura San Camillo di Milano, dove Confalonieri operava in regime privato. Diversi di quei pazienti (altri casi sono al vaglio degli inquirenti) sarebbero poi stati nuovamente operati al Pini, in regime pubblico. La tecnica del “bikini”, citata nella telefonata e riguardante l’osso rotto di proposito all’anziana paziente, è l’incisione inguinale (quindi coperta dallo slip di un bikini) che serve per effettuare la protesti di un’anca.

I contatti con le multinazionali

Secondo gli inquirenti, Norberto Confalonieri spingeva per l’applicazione della tecnica della navigazione chirurgica computerizzata in modo da facilitare e ottenere le forniture di protesi dalla Johnson & Johnson e B. Braun. Per cui veniva ricompensato, ottenendo anche visibilità e il pagamento di viaggi per lui e i suoi familiari.

“Così la apro più facilmente”

Ancora nelle intercettazioni, in cui raccontava come si allenava sui pazienti per poter poi applicare le protesi di sua convenienza, Confalonieri dice ancora: “Gli ho cacciato dentro ‘sta protesi e ho visto che era rotto. Invece dei punti gli ho messo una cerniera, così la apro più facile”. E chiede di avere in tempi stretti un posto letto per la paziente da rioperare: “Se va in mano a un altro collega sono finito”.