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Trump, MiG e Gus ;)

Il motivo inconfessabile per cui Trump rompe sul clima e condanna il pianeta

Il presidente degli Stati Uniti ha detto pubblicamente che i cambiamenti climatici sono una bufala inventata dai cinesi. Dietro questa boutade si nasconde la vera preoccupazione degli americani

Ecco il vero motivo per cui Trump rompe sul clima e condanna il pianeta al baratro

L’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima avrà conseguenze devastanti dal punto di vista ambientale. Su questo punto c’è unanime consenso nella comunità scientifica. Senza il contributo della principale economia del pianeta diventa irrealistico raggiungere gli obiettivi fissati nel 2015. Perché Donald Trump ha deciso di archiviare l’intesa e andare allo scontro con tutti gli altri leader mondiali?

Amministrazione Trump negazionista sui cambiamenti climatici

Il motivo apparente e ufficiale è quello di una diversa visione sulle cause del surriscaldamento globale. L’amministrazione Trump come noto è negazionista ovvero ritiene che gli allarmismi sui cambiamenti climatici della comunità scientifica siano infondati. Qualche mese ha fatto scalpore un dichiarazione pubblica di Scott Pruitt, il nuovo capo della Epa, l’agenzia federale americana per l’ambiente, che in passato si è distinto per le sue battaglie contro aborto, matrimoni gay e riforma sanitaria di Obama. Pruitt su un canale della Nbc ha dichiarato che “le emissioni di anidride carbonica non incidono sul cambiamento climatico”.

Accordo di Parigi prevede riduzione emissioni del 26-28% entro il 2025

E questo nonostante un grandissimo numero di studi scientifici abbia dimostrato l’esistenza di un forte nesso tra i due fenomeni. L’accordo di Parigi impegna i sottoscrittori a ridurre le emissioni del 26-28% entro il 2025 per evitare che l’aumento della temperatura nel pianeta non superi 1,5 gradi rispetto ai livelli pre industriali. Siamo già arrivati ad un aumento di 1 grado e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Per Trump i cambiamenti climatici sono una fake news dei cinesi

Ma la visione di Trump è ancora più radicale di quella di Pruitt. In un messaggio su Twitter pubblicato prima di essere eletto alla Casa Bianca ha affermato che “il riscaldamento globale è una bufala inventata dai cinesi per penalizzare la manifattura americana”.

The concept of global warming was created by and for the Chinese in order to make U.S. manufacturing non-competitive.

Americani temono la green economy

Perché Trump ha tirato in ballo i cinesi e non gli europei che notoriamente sono i più convinti sostenitori di una svolta ambientalista a livello mondiale? La risposta a questa domanda svela il vero motivo della scelta controcorrente degli americani sul clima: il timore che la green economy possa essere la pietra tombale della loro leadership mondiale.

Grandi progressi della Cina sulle politiche climatiche

A Trump e ai gruppi di potere che esso rappresenta non sono sfuggiti i progressi che i cinesi hanno compiuto nelle politiche climatiche. Pur avendo un Pil pro capite inferiore di  5 volte a quello americano, la Cina ha investito negli ultimi due anni il doppio degli Stati Uniti nello sviluppo di tecnologie pulite. Il gigante asiatico si è ormai avvicinato all’Europa e vanta un tasso di decarbonizzazione del 4%, il doppio dei paesi G7. Washington pensa che la Cina voglia essere la locomotiva mondiale della green economy per accelerare il sorpasso agli Stati Uniti come principale potenza non solo economica ma anche politica del pianeta, vista la posizione su questa tema degli europei.

Visione miope dell’America orientata agli interessi dei petrolieri

Quale è la risposta di Trump a questo pericolo? Non quella di accettare la sfida e fare meglio degli altri sulle tecnologie verdi ma difendere lo status quo e gli interessi dei poteri petroliferi, come dimostra anche la nomina a segretario di Stato di Rex Tillerson, fino a pochi mesi fa amministratore delegato di Exxon Mobil. Questa visione miope degli americani sul clima e sulla green economy rappresenterà con molta probabilità la fine della loro leadership mondiale, il problema però è che a pagarne le conseguenze sarà l’intero pianeta.