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Il problema degli elefanti

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Questo libro scritto dal prof Giorgio Manzi, docente e membro fondatore della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, è la naturale celebrazione delle teorie evoluzionistiche in cui le contraddizioni vengono mascherate da “nuovi sviluppi scientifici”. Quindi l’evoluzione dell’uomo, caduta la primigenia linea Homo Erectus – Neanderthal – Homo Sapiens – Homo Sapiens Sapiens, ora viene definita come un “cespuglio evolutivo” in cui hanno convissuto varie specie in diverse condizione evolutive. Naturalmente il perchè di queste differenze evolutive è ignoto e spiegato con varie teorie tutte ritenute plausibili sebbene in contrasto tra loro. Essendo la paleoantropologia come i rami che unisce, la paleontologia e l’antropologia, una scienza non fisica e non matematica quindi avulsa dall’obbligo di far corrispondere ad una notazione analitica la necessaria riproducibilità dei fenomeni, appare naturale il fiorire delle più diverse spiegazioni ai fenomeni studiati, per cui non meraviglia il proliferare di tante risposte ad un singolo quesito. La Fisica, ma sopratutto la Chimica, offrono un aiuto obbligatoriamente marginale alla paleoantropologia e questo ne confina la credibilità alla serietà dei vari ricercatori, la matematica invece aiuta nella statistica e nel calcolo combinatorio quando, i vari ricercatori, sentono l’esigenza di avvalorare le loro tesi con qualcosa di più di semplici supposizioni, quando questo accade la matematica viene tirata per la giacchetta nella speranza di allungarla nei confini che si vuol divulgare come verità assolute, l’eterno ritorno al Pollo di Trilussa insomma. Nel libro viene preso ad esempio il malthusianesimo, la teoria secondo cui le risorse mondiali sono limitate, per cui deve esserci in natura un modo per calmierare le nascite; purtroppo questo argomento è stato smontato dall’economista Julian Lincoln Simon ( https://calcydros2.altervista.orglestate-di-s-martino/ ) e qui il prof. Manzi mi decade non poco! Comunque per avvalorare quelle tesi  mi cita Darwin esponendo questo problema a pagina 50:

L’elefante comincia a riprodursi all’età di trent’anni e continua sino a novanta, generando in questo periodo 6 piccoli elefanti, e vivendo fino all’età di 100 anni; in base a questa ipotesi, dopo 740 – 750 anni si dovrebbero avere circa…. 

Secondo voi quanti elefanti CIRCA ci saranno dopo sette secoli e mezzo partendo da una coppia di elefanti?

Giorgio Manzi – Il grande Racconto dell’Evoluzione Umana – ed Il Mulino – ISBN 9788815247346 – 45€