Attualità

4 marzo 1943



Lucio Dalla è morto improvvisamente per un attacco di cuore, avrebbe compiuto 69 anni fra 3 giorni. La notizia ovviamente occupa le prime pagine di tutti i giornali, occuperà molte trasmissioni televisive, le sue canzoni faranno il giro di tutte le radio possibili e immaginabili, saranno dedicate a lui pagine e pagine di riviste, libri ecc. Non ero un suo fan, non lo sono mai stato, non mi dilungherò a tesserne le lodi e a dire della sua grandezza come artista e come uomo, ci penseranno altri, come sempre avviene quando muore un personaggio molto famoso. Le sue canzoni non mi sono mai piaciute un granchè, musicalmente ho sempre preferito altro, e l’ho sempre trovato eccessivamente sopravvalutato, ma non posso negare che sia stato una figura importante nel panorama della canzone d’autore italiana. Come spesso avviene quando muore un personaggio molto popolare e famoso, la sua scomparsa mi fa lo stesso effetto che mi fa quando ci lascia un conoscente, una persona che la si incontra tutti i giorni, un vicino di casa o il negoziante di fiducia. E morire così all’improvviso, quando niente fa sospettare di essere arrivato alla fine, quando sei ancora così vitale, impegnato e nel pieno delle proprie  attività, lascia lo sconforto di come sia effimero il nostro soggiorno in questo mondo. Io lo ricorderò come cantante borderline che agli inizi della carriera partecipava alle principali manifestazioni canore come un personaggio bizzarro e fuori dagli schemi, negli anni del successo dei cantautori fortemente politicizzati come un autore di successo per le sue melodie senza tempo e fuori dalle mode e per i suoi testi poetici e non per la militanza politica.  E lo ricorderò, come reminiscenza della mia ormai da lungo tempo passata fanciullezza, come il simpatico conduttore della trasmissione per ragazzi “Gli eroi di cartone”: “ecco perchè, siam tutti qui davanti a te…Charlie Brown”.