Politica

Adesso la sinistra lo odia Vendola: “Grillo come il Cav È xenofobo e omofobo”

Prima ridevano, ora piangono. La sinistra dichiara guerra a Grillo perché gli ruba i voti. Il governatore: “Mi ricorda Berlusconi”. E Bersani: “Non prendiamo lezioni da lui”

di   per Il Giornale
Ah, ridevano, quanto ridevano. Prima. Quando moralizzava (a pagamento) dai palazzetti dello sport, profetizzava crac economici e tragedie finanziarie, spacciava nozioni approssimative di ecologia e spandeva qualunquismo a profusione.
Nichi Vendola

Se la prendeva coi politici, ma per loro erano solo i buffetti di un comico un po’ guascone. In fin dei conti tolleravano anche i deliri del genovese, anche quando difendeva la violenza e offendeva i deputati (ovviamente del Pdl). Un tempo la sinistra si coccolavaBeppe Grillo. Ora, se non si mettono a piangere, poco ci manca. Quel “diavolo” al pesto ha messo i piedi nel loro orticello.

Parola d’ordine: serrare i ranghi. I sondaggi diffusi negli ultimi giorni fanno vacillare i vertici del Partito Democratico e del Sel di Nichi Vendola. Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle potrebbe superare il sette per cento di voti. Il politico genovese (ormai non lo si può più chiamare comico) da alcune settimane batte tutta la penisola a bordo di un camper (preso in prestito dai militanti) per mettere in atto la più tradizionale delle attività politiche: la campagna elettorale. Una propaganda vecchio stampo, alla faccia di blog, meet-up e forum virtuali. Al ritmo di quattro comizi al giorno Grillo divora chilometri e blandisce platee. A Varese millanta simpatie leghiste e occhieggia al popolo padano, ma il suo principale target sono i partiti di sinistra. E Vendola e Bersani lo sanno bene.

Il governatore della Puglia, in un’intervista al Secolo XIX, cerca di smontare Grillo con un paragone che, nella sua personale “narrazione” è il più squalificante: Grillo è come Berlusconi. E’ già diventato il nemico assoluto. “Siamo alla fine di un’esperienza nata con la crisi della Prima Repubblica, di un’epoca che aveva visto sfondare chi aveva attaccato il sistema partitocratico. Tra il ’92 e il ’94 era apparso questo uomo nuovo, Berlusconi, che vinse in nome dell’antipolitica, perseguendo un consenso aggressivo, con un populismo disinvolto e come alternativo al fango istituzionalizzato”. Il Movimento 5 Stelle, prosegue Vendola, “usa forme tipiche del populismo di destra, ha persino tratti xenofobi e omofobi”.

Pier Luigi Bersani si scompone solo quando gli toccano il portafogli: “Sono per mettere un limite alle spese elettorali: dove non ci sono mettere i tetti, dove ci sono abbassarsli. Ma noi non prendiamo lezioni, nemmeno da Grillo”. La prosa è più sobria di quella vendoliana, ma la sostanza è sempre la stessa: la sinistra ha paura. Il furore anti politico di Grillo rischia di fare razzia di elettori proprio nel campo del centrosinistra.

 

Basterebbe il fatto che la sinistra lo odii o che gli venga dato dello xenofobo e omofobo per votarlo senza se e senza ma. Le ragioni per votare Grillo e il suo M5S però sono molteplici, e a scriverlo è uno che detesta Grillo e che lo ritiene un opportunista scaltro e poco coerente con i suoi stessi principi, nonchè populista e demagogo da strapazzo. Però pensateci bene, non andare a votare non serve a nulla, i partiti punterebbero sul risultato elettorale basato sulle percentuali e non sui voti reali, per dire che “hanno vinto” (i partiti politici vincono sempre, anche quando prendono batoste elettorali), votare scheda bianca è rishioso, i funzionari di partito presenti nei seggi possono sempre taroccare la scheda bianca, le schede nulle idem, e allora non resta che votare l’antipolitica, per far capire alla politica che ha rotto i coglioni e che è ora di cambiare registyro. E poi bisogna vedere la cosa dal lato positivo (sempre), se Grillo riesce a portare avanti il suo programma, credo che la cosa possa risultare positiva. Se non ci riesce allora ci libereremo dell’ennesimo pagliaccio che questa infame repubblica basata sull’infame resistenza che ha generato l’infame costituzione ha partorito da quando esiste