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Grillo il populista

Dopo i vari rimbrotti internazionali che ci becchiamo per queste baggianate contro i vaccini, ecco che anche il NYT ci ridicolizza, e trova nel grillone nazionale uno dei responsabili di questa campagna disfattista. Ma per onor di onestà devo rilevare che il NYT stesso si ta facendo abbindolare da un’altra campagna politica e populista: quella sui cambiamenti climatici. 

Politica, populismo e morbillo

Una delle tragedie di questi tempi di post-verità è che le menzogne, le teorie di fantomatiche cospirazioni diffuse dai social media e dai politici populisti, possono essere davvero pericolose. Il rifiuto della responsabilità umana sul cambiamento climatico è un esempio ovvio; L’altro è l’opposizione alla vaccinazione. Il calo delle vaccinazioni, indotto da affermazioni assolutamente sbagliate, che riducono la percezione sul pericolo di questa malattia,  potrebbe portare ad una grave epidemia di morbillo in Italia e in alcuni altri paesi europei

I vaccini sono tra i più grandi successi della scienza medica, una difesa sicura e facile da somministrare contro malattie comuni e spesso mortali come il morbillo, la polio, il vaiolo, la pertosse e il cancro della cervice. La paura dei vaccini si è diffusa negli ultimi due decenni, alimentata in parte da uno studio infame pubblicato dalla rivista medica Lancet nel 1998, poi ritirato e completamente screditato.

Anche il presidente Trump ha contribuito a screditare l’efficacia dei vaccini con questo tweet irresponsabile: “un bambino sano va dal medico, viene imbottito di vaccini e cambia, ecco l’autismo”. In Italia, il Movimento Cinque Stelle (M5S) guidato dal comico Beppe Grillo, ha fatto una campagna anti-vaccinazione facendo sentire la propria voce anche su presunti legami tra le vaccinazioni e l’autismo. Per questi scettici, l’epidemia di morbillo in Italia dovrebbe suonare come un allarme molto grave. A partire dal 26 aprile, il Ministero della Salute italiano aveva segnalato 1.739 casi della malattia, rispetto agli 840 del 2016 e solo 250 nel 2015. Degli infettati l’88 per cento non era stato vaccinato. Il pericolo non riguarda solo i bambini: 159 casi erano operatori sanitari.

Eppure gli studi dimostrano che il 97 per cento delle persone che ricevono due dosi raccomandate di MMR (morbillo, parotite e rosolia)  sono completamente protette.  La maggior parte delle persone oggi evidentemente non ricorda quando il morbillo, la parotite e la poliomielite erano all’ordine del giorno. Il M5S non è certamente  responsabile di questa recrudescenza della malattia, dal momento che lo scetticismo sui vaccini è antecedente all’ascesa del partito. Tuttavia, negli ultimi anni la percentuale di vaccini è costantemente diminuita, passando dall’88 percento del 2013 all’86 per cento nel 2014 e all’85 per cento nel 2015. L’Organizzazione mondiale della sanità considera ottimale per la sicurezza la soglia  del 95 percento di vaccini  perché  la malattia non costituisca più una minaccia per l’intera comunità.

Combattere lo scetticismo contro la vaccinazione non è facile, perché anche se innumerevoli studi condotti da innumerevoli gruppi sanitari  affermano che non esiste alcun legame tra i vaccini e l’autismo, essi non sono riusciti a penetrare nella nebbia diffusa dal signor Grillo e dai suoi sodali. L’epidemia di morbillo in Italia, per quanto triste sia questa circostanza, offre alle autorità sanitarie  italiane l’opportunità per rafforzare le loro ragioni dimostrando ciò che inevitabilmente accade quando le vaccinazioni diminuiscono.

https://www.nytimes.com/2017/05/02/opinion/vaccination-populism-politics-and-measles.html?_r=0