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I due aspetti della stessa stupiditá

imagesNotizie recenti riportano come il famoso e amato in tutto il mondo ispettore Derrick, interpretato dall’attore tedesco Horst Tappert, fosse stato in gioventú u soldato della famigerata SS. Pare che l’attore avesse cercato in tutti i modi di nascondere il suo passato ma che, alcuni anni dopo la morte, alcuni documenti ritrovati per caso, hanno senza ombra di dubbio accertato la militanza di Tappert nelle famigerate truppe naziste.
A causa di questo “scandalo”la tv tedesca ha ritenuto opportuno ritirare dal mercato e per sempre, tutti gli episodi dell’Ispettore Derrick. Al contrario in Iran il regime islamico ha deciso di trasmettere per intero tutta la serie, con numerose repliche. Per loro uno che ha fatto parte delle SS e che quindi ha contribuito allo sterminio degli ebrei non puó essere che un eroe.
Sorvoliamo sulla stupiditá iraniana e soprattutto islamica, é una cosa accertata e non c’é bisogno di dilungarcisi, ma quella tedesca?
Loro sono vittime del politically correct imperante, che é cosa stupida e fa fare cose stupide. Ma quale maschio tedesco contemporaneo di Tappert non ha fatto parte in qualche modo di truppe militari naziste? qualcuno potrebbe dire che una cosa é fare la guerra nella Wermacht un’altra nelle SS. Questo peró non presuppone necessariamente che Tappert fosse un aguzzino degli ebrei ma solo uno che, dovendo fare la guerra, ha preferito farlo nei corpi scelti, dove magari la paga era migliore, chi lo sa! una cosa peró é certa, se si é deciso di ritirare tutte le puntate del famoso telefilm giallo, allora perché non fare un atto di coraggio e di coerenza estremi e ritirare tutte le Volkswagen, chiudere la fabbrica e fare in modo di dimenticarne l’esistenza? eh sí, perché la prestigiosa casa automobilistica é una creatura di Hitler in persona, il quale ha pure scelto quel nome!
Purtroppo per Tappert in germania le cose sono andate diversamente che in Italia: qui da noi bastava passare dal fascismo al comunismo, passare da repubblichino a partigiano, sia pure tardivamente e a guerra finita da un pezzo, per essere completamente redento e magari diventare il giornalista piú celebrato di sempre, Presidente della Repubblica o Premio Nobel