Senza categoria

Il Sindaco di Forte dei Marmi

NON SONO RAZZISTA – VOGLIO LE SPIAGGE PULITE
FORTE DEI MARMI (Lucca) – «Permetta che mi presenti: sono il sindaco più razzista, fascista e leghista che c’è». E giù una risata. «Dimenticavo: anche demagogo». Un’altra risata, e una stretta di mano.
Umberto Buratti ha voce e sorriso dell’uomo che si diverte, sempre e comunque. A Forte dei Marmi lo hanno sempre considerato uno scapolo d’oro che si divideva tra la gestione dei bagni Impero e le vacanze all’estero. La sua vocazione era perfetta per un posto che vive di turismo, e così appena si è fermato, lo hanno eletto presidente della potente Associazione dei balneari e subito dopo sindaco. Il primo di centrosinistra da quando c’è l’attuale legge elettorale, in un Comune che da sempre tende al centrodestra.
Da quel giorno, il primo cittadino con il ciuffo ben curato e l’aria da bon vivant non ha mai mancato l’appuntamento con la baruffa a sinistra sulla questione degli ambulanti. L’ultima in ordine di tempo verte sulla rete metallica che da pochi giorni recinta i primi dieci metri di fondamenta del Pontile, con la maiuscola in quanto monumento e simbolo di Forte dei Marmi, passeggiata cara agli Agnelli, a Luchino Visconti, a Henry Moore e più prosaicamente ai turisti che da tutto il mondo vengono in Versilia per camminare su questa passerella di cemento che scorre sul mare per quasi trecento metri.
Siamo prigionieri del politicamente corretto». Buratti è un ex socialista fedele a Valdo Spini, confluito nei Ds, dei quali è stato revisore nazionale dei conti. Commercialista, ex ufficiale degli Alpini, barelliere volontario a Lourdes. Non ha voglia di mettere a confronto i sondaggi dei siti locali che consegnano percentuali bulgare a favore della sua decisione con il tono sprezzante di alcuni messaggi ricevuti da esponenti toscani del Pd. Ma è di tutta evidenza che sentirsi dare del razzista gli brucia, eccome.
Si guardi intorno: noi si campa di turismo. D’inverno siamo in 8.000, d’estate arriviamo a quarantamila. Credo che tra i miei doveri ci sia quello di tutelare gli interessi della comunità e certo non mi vergogno a farlo». Cominciò subito. Una delle sue prime ordinanze introdusse il divieto estivo di azionare i tosaerba dopo le 21. «Appunto. Se il rispetto delle leggi non basta, aggiungo che qui da noi il decoro urbano ha un valore anche economico. Ci stiamo attenti da sempre, perché altrimenti la gente qui non ci torna».