Economia

La botte piena, la moglie ubriaca e il Paper

Dopo il “successo” europeo da cui il nostro premier è tornato con in tasca il fondo “salva stati”, o “antispread” come anche viene chiamato, possiamo fare due conticini agganciandoci all’antico adagio, dopo averlo riveduto e corretto per adattarlo alla situazione odierna, servito ad introdurre l’argomento.

 

La botte piena

Il fondo salva stati, tecnicamente  European Stability Mechanism, ammonterà (da quanto sembra di capire) a 700 mld di euro, di cui 80 versati e gli altri 620 da far uscire dal cappello magico in caso di rischio default di un paese. Di questi 80 il 20% è a carico dell’Italia, 16 mld quindi, che dovranno venir fuori dalle tasse, giusto giusto una manovrina. Per ottenere questa vittoria, cioè per poter versare 16 miliardi di euro nel ESM, Monti in cambio ha accettato di rientrare in vent’anni della quota di rapporto debito-Pil  eccedente il 60 per cento.

 

La moglie ubriaca

Dice Monti che non aumenterà l’iva e che non ci saranno manovre aggiuntive. Benissimo, forse nel periodo che ci separa dalle elezioni non vi sarà inasprimento della pressione fiscale, forse, ma prima o poi, grazie alla “vittoria” targata Monti sulla costituzione dell’ESM, bisognerà far quadrare i conti e i modi sono solo due: o aumenti le tasse o abbassi la spesa. Abbiamo visto con quanta facilità vengano aumentate le tasse e con quanta difficoltà venga ridotta la spesa, quindi lascio a chi legge il compito di prevedere a quale delle due opzioni il successore di Monti si acconguaglierà; calcolando che quand’anche si eliminassero gli sprechi dovuti ad evasione e privilegi, il problema sarà ancora davanti ai nostri occhi, dato che è il welfare ad assorbire la maggior parte delle entrate fiscali.

 

Paper

Il detto che abbiamo utilizzato è inesatto e incompleto; credo che la versione corretta sia: “tra la botte piena e la moglie ubriaca c’è di mezzo il Paper”. E’ questa una regoletta che i vittoriosi dell’ESM hanno rimosso dalla memoria, come un blocco psicologico derivato da un brutto ricordo che non si vuole accettare. In pratica succede questo: il rientro ventennale del debito pubblico implica nuove e maggiori tasse (fiscal compact) che in regime di recessione non farà altro che avvitare la crisi su se stessa, spingendo paesi come Grecia, Spagna e Italia,(per ora) che vedranno peggiorare la propria situazione, a ricorrere al fondo salva stati; ma essendo questo di fatto uno strozzino perché chiederà garanzie di restituzione del prestito e maggiori misure sulla spesa pubblica, si dovrà inasprire la pressione fiscale. Per evitare questo strozzinaggio con molta probabilità i paesi che ne avrebbero bisogno non chiederanno l’intervento dell’ESM con le conseguenze che ben si possono immaginare. Il primo a dire che non si avarrà dellESM è stato proprio il promotore di questo meccanismo, il prof. Mario Monti, e questo non è passato inosservato ai mercati. Risultato: Spagna con i rendimenti dei suoi titoli al 7,5%  ovvero sopra alla soglia del 7% che indica il  dafult e lo spread a 601, noi con i rendimenti al 6% e spread a 500. Davvero una gran bella vittoria!  

mmyg