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Meritocrazia esiliata

da L’Occidentale

Università, verso il rinvio dei test di ammissione. Ma allarghiamo il numero chiuso!

Dopo le barricate contro l’ex ministro Gelmini, c’è aria di smobilitazione ideologica tra i gruppi studenteschi e il nuovo ministro Carrozza. Il tema è quello dei test di ammissione alle facoltà con “numero programmato”, correttezza politica per dire numero chiuso.

Il ministero infatti mercoledì prossimo dovrebbe approvare un decreto che stabilisce lo slittamento a settembre per la iscrizione ai test di ammissione per l’anno accademico 2013-2014. Il provvedimento nel cassetto della Carrozza prevede quindi da un lato lo spostamento a settembre delle prove e dall’altra la ridefinizione dei criteri di valutazione e valorizzazione del percorso scolastico seguito dagli studenti.

A godere, diciamo così, del posticipo saranno i futuri architetti, medici e veterinari e tutti quei giovani che hanno scelto le facoltà a numero chiuso. Ma sentite cosa commenta Michele Orezzi, coordinatore dell’Udu, la Unione degli Studenti meglio nota per definirsi il sindacato degli studenti. “A poche settimane dalla data prevista per lo svolgimento dei test potremmo avere un rinvio, sicuramente le tempistiche non aiutano. Tuttavia ci sentiamo di esprimere un giudizio positivo per questa decisione, qualora venisse confermata”. Addio lotta continua, il sindacato studentesco ha appeso i guantoni anti-Gelmini al chiodo.

“Ora però resta da affrontare il nodo del punteggio assegnato al voto di maturità e la questione più complessiva, ma che si fa sempre più urgente, di superare il numero chiuso”, annuncia Orezzi. In effetti la questione del numero chiuso è sempre più urgente. Ma a differenza di quanto si pensi comunemente e della propaganda che viene fatta tra gli studenti e nelle scuole, invece di superarlo il numero chiuso andrebbe esteso.

Non solo a Medicina Ingegneria o Architettura, ma anche a Lettere, Filosofia, Scienze della comunicazione, Scienze politiche e tutto il resto dell’offerta formativa universitaria. Checché ne dicano quelli convinti che il numero delle iscrizioni nelle università di area umanistica stia scendendo. In tutta questa parte del sistema universitario, resta sempre troppo alto il numero di professionalità prodotte o presunte tali che il mercato di riferimento NON può assorbire. A meno che appunto il sogno oltre all’abolizione del numero chiuso sia ancora quello dei Concorsoni.

Ronin