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Il mondo visto attraverso un Haiku

Approfitto dei commenti sugli  Haiku per parlare su Calcydros di cultura giapponese, e di Zen.

Per Haiku si intende un particolare tipo di componimento poetico, iniziato a diffondersi in Giappone nel diciassettesimo secolo, fino ad oggi (1).

Non vi annoierò con la sua particolare metrica, con le rigide, eppure mutabilissime regole che lo definiscono, io opto per il verso libero, tra l’altro.

Osservare la natura per descrivere il mondo, e , attraverso un sofferto uso delle parafrasi esprimere i sentimenti di chi lo compone.

Un esempio, potentissimo è una composizione di Masahide;

Il tetto s’è bruciato –
ora
posso vedere la luna

Una parafrasi bellissima, lo sguardo che è libero di vedere il cielo attraverso il tetto di una casa distrutta, la rinascita dopo la tragedia.

Il tutto in poche sillabe. lo Haiku è arte per guerrieri, non solo per filosofi, come se in Giappone, ai tempi ci fosse differenza tra i due concetti.

Per fare comprendere meglio l’argomento consiglio a tutti la lettura de “il libro dei cinque anelli” di Myamoto Musashi (2), un trattato sull’arte della spada che è allo stesso tempo scuola di vita e di strategia, composto da un veterano invitto di numerosi combattimenti e duelli, maestro di spada, calligrafo, pittore e grande poeta.

E torniamo a parlare degli Haiku, come “semplice” osservazione, un “distillato ” di emozioni che “trasuda” dalla mente dell’autore. Breve, conciso e tagliente come la lama di una spada. Ma da dove viene il potere immenso di questa opera poetica? Dal semplice funzionamento della mente umana.

Dopo anni cosa rimane nella mente delle persone? Non ci ricordiamo esattamente cosa è successo, se non i pochi pazzi che imparano a memoria poesie e opere scritte da altri, semplici e patetici pappagalli umani. Ripetendo a memorie lunghe e complesse opere che non sono in grado di comprendere si illudono di aver fatto qualcosa di buono.

Di una bella giornata, che so un pomeriggio a Parigi , mangiando un gelato con il partner, ricordiamo inizialmente solo alcune impressioni:

il riflesso sull’acqua, visto da occhi e da una mente più giovane.

Il sapore dolce del gelato, mai più assaporato così da allora (ah le madeleine!)

Quegli occhi verdi, che passavi ore a guardare…

E le tre immagini si compongono nella mente fino a formare un universo di ricordi. Un pomeriggio che vale una intera vita.

L’Haiku è così, il poeta osserva e prova dei sentimenti, fino a ricreare le “sciabolate” e a formare sentimenti in chi legge.

Una via di comunicazione fino a creare un legame tra il poeta morto e sepolto da secoli e tu che leggi. in quel momento , solo per un attimo siete la stessa persona.

Malinconia e silenzio, ecco il nerbo dell’arte giapponese, e della filosofia che la ha creata, lo Zen.

Lo zen giapponese, invero assai diverso da altre forme di buddismo non consiste altro che nella “semplice” osservazione.

la meditazione zen di un monaco giapponese .Spasmodica, ma tranquilla consapevolezza di se e di quello che ci circonda.

Non prendete come oro colato le mie osservazioni, sono sempre stato un pessimo meditatore, dato che alla fine solitamente mi addormento, felice, oserei dire.

La pratica semplice ma estremamente difficile consiste prima nel prendere consapevolezza del proprio corpo.

Respiro, sangue e pensieri, si diventa un tutt’uno con se stessi e poi si estende la consapevolezza ascoltando e osservando tutto intorno. E alla fine si arriva illuminazione, ovvero alla consapevolezza che non c’è nessuna differenza tra osservatore e osservato.

Concetto difficile da spiegare per chi non ha provato, temo. Ricordo ancora  quando provavo a spiegare ai musulmani che “Dio siamo noi” e che “non esiste la consapevolezza individuale, alla fine le nostre menti sono come la schiuma nella cresta delle onde, quando l’onda si infrange si torna nella Mente Universale“. Ammetto di avere forse anche rischiato la vita, in quei frangenti, dato che i musulmani pare siano del tutto incapaci di afferrare quel tipo di concetti, anche in senso ipotetico.

Il dramma è che la cosiddetta “civiltà occidentale”, qualsiasi cosa sia, è nemica di questo tipo di pratiche e di ragionamenti, e nell’individualismo che sottintendono. Avvolti da pessima musica, video di Youtube e altre cazzate i giovani sono del tutto incapaci di assaporare i semplici piaceri di un giardino di pietre e di sassi (Karensasui (3)), o del potere terapeutico del silenzio.

Incidentalmente questo trasforma i giovani anche in pessimi soldati, fa parte di un piano per asservire le masse, stupidendole e traviandole con frocismo, eutanasia e “diritti civili“.

E nel farlo hanno ucciso la letteratura, hanno ucciso Boudelaire, hanno ucciso i pensieri di Bloom tra le tombe, hanno ucciso Platone. Persino Shakespeare hanno ucciso, i figli di puttana. Persino i loro stessi miti e archetipi hanno abbattuto.

La meditazione e la poesia, così come l’arte della spada, erano per i guerrieri, nel Giappone.

Facciamo un esempio.

Immaginate un tiratore, steso nell’erba in alto, in mezzo agli alberi.

Lontano, lontanissimo da lui c’è un bersaglio, che sia una sagoma di cartone, un cervo o un signore della droga colombiano non importa.

E’ caldo , e tutto intorno è silenzio. il tiratore ( o tiratrice, questo non ha davvero importanza) si concentra, ma non sul bersaglio.

Sul fucile, sul suo respiro, sul cuore che batte, sempre più piano.

La canna oscilla, impercettibilmente, ma anche una frazione di millimetro, in quei frangenti, conta.

La mente forma continua ripetizioni dello sparo, il dito si contrae sul grilletto e la pallottola scorre veloce dentro la canna. Si protende verso l’esterno, fino al bersaglio , prendendo nota della conformazione del terreno, delle foglie e del vento, osservato lungo tutto il percorso della pallottola fino al lontanissimo bersaglio.

Il tiratore si figura il percorso della pallottola, che si insinua veloce attraverso l’aria, deviata da varie forze.

Alla fine avviene la magia. il mirino si sposta come da solo per compensare vento e distanza, un microsecondo tra due battiti del cuore, tutto è immobile, e il dito si contrae lieve sul grilletto,quasi fosse il pensiero e non il muscolo a contrarsi.

Centro.

Beh ragazzi, speriamo che non venga mai in mente ai rettiliani che governano l’occidente di muovere guerra a russi e cinesi, popoli che ancora apprezzano le virtù del silenzio. I batuffoli occidentali e i ciabattanti neri ed arabi che si avventurano nelle steppe russe…

Sarebbe un inverosimile massacro.

Vi saluto con una canzone indie russa,

Последний воин мёртвой земли (l’ultimo guerriero della terra morta) (4)

di cui riporto il testo, che ho tradotto come potevo:

I battiti del mio cuore

mi dicono che sono ancora vivo

attraverso le palpebre bruciate

vedo l’arrivo dell’alba

apro gli occhi – si trova davanti a me

il Grande Terrore che non ha un nome.

Sono venuti come una valanga,

come un fiume nero impetuoso

ci hanno semplicemente spazzato via e riempiti di fango. 

Hanno piantato nella sabbia tutti i nostri stendardi e gagliardetti

hanno demolito tutto, ci hanno uccisi tutti…

E si può tranquillamente strisciare lungo la stoppia bruciata,

e sulla riva rubare una barca e cercare di scappare.

E essere gli unici sopravvissuti di questa guerra,

ma io gli sputo in faccia e mi dico : “Alzati!”.

I battiti del mio cuore

mi dicono che sono ancora vivo

attraverso le palpebre bruciate

vedo l’arrivo dell’alba

apro gli occhi – si trova davanti a me

il Grande Terrore che non ha un nome.

Vedo l’ombra, vedo le ceneri e il granito morto,

vedo che qui non c’è più nulla da proteggere.

Ma ancora un volta sollevo il mio scudo scheggiato

ed estraggo dalla guaina la mia spada insensata.

L’ultimo guerriero di una terra morta…

Quello che sono oggi non morirà con me.

Non c’è nessuna possibilità di sconfiggerli.

Ma non hanno il diritto di vedere il sorgere del sole

Non hanno nemmeno il diritto di essere vivi.

E suonerò il mio corno di guerra rotto.

Solleverò il mio esercito per un ultimo assalto.

E griderò “All’attacco!”, e griderò “Seguitemi!”.

Se nessuno è rimasto vivo, allora saranno i morti ad alzarsi!

_________________________

Ciao ragazzi.

Rispondete con degli Haiku se potete.

 

By Nuke di Liberticida

(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Haiku

(2) https://it.wikipedia.org/wiki/Miyamoto_Musashi

(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Karesansui

(4) https://en.wikipedia.org/wiki/Orgia_Pravednikov