Gli scossoni post riforma del lavoro cominciano a far traballare la granitica stabilità del Governo Monti. Le modifiche all’articolo 18, il nuovo sistema di pensioni e tutto ciò che “fa rima” con lacrime e sangue, appositamente delegato dalla politica ai tecnici, hanno spinto Mario Monti, in trasferta in Asia, a mettere i puntini sulle i, facendo tremare io polsi ad una buona fetta dell’emiciclo parlamentare.
“L’obiettivo del governo – ha tuonato il Premier – è molto più ambizioso della durata, è cercare di fare un buon lavoro. Se il Paese, attraverso le sue forze sociali e politiche, non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro non chiederemmo di continuare per arrivare a una certa data”.
Le reazioni dei partiti non si sono fatte attendere, mostrando una vera divergenza all’interno della“maggioranza tecnica”.
Alfano è intransigente: “Monti ha detto che per lui è importante fare una buona riforma e non tirare a campare. Io sono pienamente d’accordo con lui: o facciamo una buona riforma o nessuna riforma“.
Cicchitto ci mette il carico e ammonisce: “Il ddl sulla riforma del lavoro deve tenere ferma la modifica all’articolo 18 perchè se cade bisogna rivedere anche la prima parte” […] “Non si capisce perchè mentre per tutti gli altri provvedimenti si è usato il decreto d’urgenza, non lo si sia fatto anche in questa circostanza. Si è trattato di una ragione di mediazione politica che però fa venir meno la logica su cui si è motivato il rapporto con l’Europa e con l’emergenza economica del governo Monti”.
“Il Pd esprime invece in modo totalmente unitario e univoco il sostegno al governo Monti”. Questa la linea di Bersani. “Il nostro è un partito che conosce bene questa fase di emergenzama è anche un partito che, essendo radicato in tutto il Paese, conosce bene le difficoltà e le preoccupazioni presenti oggi nel Paese che, porta il carico pesante di una recessione. Questa è l’eredità pesante del governo Berlusconi. Paghiamo delle vere e proprie bombe a orologeria del precedente governo. All’orizzonte non c’è una crisi del governo Monti“ […] E sulla riforma Fornero sottolinea: “Ci sono state modifiche di altri provvedimenti, a cominciare dal salva Italia, anche con un’intesa con il governo. È successo altre volte, perchè non dovrebbe avvenire anche sulle norme sul mercato del lavoro?”.
Articolo tratto da Excite.it