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Cinepanettoni e Radical Chic

In questi giorni è andato in onda su Sky questo spot promozionale

con il quale viene introdotto un ciclo di film dedicato ai cinepanettoni. Inutile dire che lo spot, simpaticamente ironico e che prende in giro certi atteggiamenti dei critici radical chic, ha fatto infuriare Paolo Meneghetti, critico del Corriere della Sera, il quale vede, tanto nella scelta di mandare in onda una serie di cinepanettoni quanto nello spot promozionale stesso, un atteggiamento di disprezzo verso la cultura nonchè “lo stesso livore che è stato rivolto nei confronti dell’ultimo film di Bellocchio”.
Premetto che io personalmente auguro fortemente di cambiare mestiere tanto ai Vanzina con i loro cinepanettoni quanto a Bellocchio con i suoi mattoni che nessuno vedrà mai (per lo meno al cinema), non amo il cinema ipercommerciale ne quello intellettualistico e noioso, mi rendo conto che, in una rete dedicata al cinema e che deve cercare di soddisfare la più alta gamma di gusti cinematografici, devono trovare spazio tanto i Vanzina e i Rambo quanto i Bellocchio e i Kiarostami.
Vorrei ricordare ai Meneghetti di turno che, senza gli incassi stratosferici dei cinepanettoni, il cinema italiano non avrebbe i denari per finanziare i film di arte e cultura, e che guardare con la puzza sotto al naso tutto ciù che “puzza” di popolare non impedisce di accettare i finanziamenti ai film di alta cultura (pecunia non olet, si sa).