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May 1, 1886

quarto potereA differenza del 25 aprile, festa rubata dalla sinistra massimalista e comunista per appropriarsi di meriti che non le appartengono, sento molto più vicino il primo maggio. Anche questa di questa ricorrenza la sinistra si è appropriata indebitamente, anche se il confine in questo caso è più sfumato; rimane tuttavia inalterato il malcostume dei “progressisti” di voler far passare questa festa come tutta loro e che senza di loro i lavoratori sarebbero tutti allo sbando. Sempre cercano, sopratutto i sindacati, di intorbidare le acque, così succede che, come il 25 aprile diviene la festa dei partigiani liberatori che non liberarono nulla, così il primo maggio diviene la festa dei sindacati che, almeno in Italia, poco o nulla hanno fatto per i lavoratori. Si legge infatti si Wikipedia:

La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno in molte nazioni del mondo, che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.

Infatti vediamo che il sindacato fa presa dove il titolo di studio è minore, su chi ha minori mezzi intellettuali per difendersi, a costoro il sindacato offre una piccola assistenza, un falsa rappresentanza, in cambio del sangue e del totale annichilimento intellettuale;  del resto un operaio benestante non avrebbe bisogno del sindacato e proprio in questi giorni la Camusso preme per il mantenimento dell’IMU, teme che abbassando le tasse il sindacato possa arrivare ad essere colpito da tagli, quindi un operaio che lavora fino a giugno per pagare il fisco è determinante per il sindacato.

 Iscrtitti al sindacato per titolo di studio in %

Licenza elementare                100

Licenza media                           79,7

Qualifica professionale           75

Diploma                                      70 (50)*

Laurea                                        20

Post laurea                                16

*Il dato che riguarda i diplomati alla scuola secondaria è  divenuto contraddittorio a causa della maggior presenza dei diplomati nei lavori a bassa qualificazione, dove il sindacato ha maggiori capacità di penetrazione, registrata negli ultimi anni ndr   La conferma che le migliori condizioni di lavoro sono estranee alla tutela sindacale, cioè chi ha lavori meglio retribuiti non sente l’esigenza di iscriversi al sindacato, ci viene da quest’altro studio:

Iscritti al sindacato per qualifica professionale in %

Operaio                 80

Impiegato            30,8

Funzionario         10,5

Dirigente              0,0

Docente                33,8

Tutte le statistiche sono contro al sindacato, per esempio il dato che riguarda la differenza tra i lavoratori a tempo determinato (57% di iscritti) e quelli a tempo indeterminato (38% di iscritti), segno che i reali bisogni dei lavoratori non coincidono con ciò che interessa al sindacato, sempre più partito politico che associazione per la tutela del lavoro.  Ma oggi è festa, godiamocela anche se un poco falsata dalle solite autocelebrazioni  dei sindacati e della sinistra a cui fanno capo.

Fonte:

A chi serve il sindacato

Biagio Ciccone, Paola De Vivo