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Follie dal mondo.

– Nuova Delhi, un ex funzionario del governo indiano è stato arrestato per lo stupro delle sue cinque figlie durante la loro infanzia e adolescenza. Le vittime, ora tutte sposate, hanno deciso di denunciare le violenze da parte del loro famigliare nella loro casa di Bayana, a 150 km dalla capitale Jaipur.

Nelle 11 pagine di deposizione raccolte dalla polizia locale il racconto delle figlie si fa via via sempre più macabro e cupo: il capofamiglia, Babu Lal Dhakar, costringeva le giovani a guardare materiale pornografico per poi violentarle. Se si fossero rifiutate di accondiscendere ai suoi desideri, il padre minacciava di riservare lo stesso trattamento ai fratellini più piccoli. Ma la spregevolezza di Dhakar non finisce qui: due delle figlie si sono decise a denunciare questi fatti solo quando l’uomo ha iniziato a fare lo stesso con i nipoti.

Ciò che sorprende ancora di più è che la moglie di Babu Lal Dhakar fosse a conoscenza del crudele atto di perversione che ha sconvolto l’opinione pubblica indiana e non abbia mai fatto nulla per fermarlo, anzi, sembra che fosse complice del marito. Gli stupri, durati circa un ventennio, vengono definiti dalla donna una “tradizione di famiglia” e, da quanto si apprende dalla dichiarazioni delle vittime, consigliava alle figlie di non raccontare a nessuno ciò che dovevano subire e, “semplicemente”, dimenticare.

Ora le figlie chiedono solo che ai genitori venga assegnata la pena più dura possibile così da porre fine ad una tragedia famigliare che potrebbe non rappresentare solo un unicum, ma essere una tradizione più diffusa, almeno all’interno della tribù di Bayana.