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Postato da Rudy

Dopo le serate ad Arcore, Ruby riceveva da Berlusconi buste con dentro 2-3mila euro. Lo ha detto la ragazza marocchina ieri in aula in veste di testimone al processo in cui sono imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Minetti, ha detto Ruby, “si travestiva da suora, alzava la gonna, c’erano travestimenti, atteggiamenti sensuali, ammiccamenti, ma non ho mai visto toccamenti, contatti”, io “mi sono sempre rifiutato di fare la prostituta” e con Berlusconi non ho “mai avuto rapporti intimi”.

“Ho dormito diverse volte ad Arcore – ha proseguito la testimone – ma sempre in stanza da sola, altre ragazze poi dormivano in altre stanze. Restavamo lì su invito del presidente Silvio Berlusconi”. La ragazza ha aggiunto: “Mi invitava il presidente” e dopo le serate Berlusconi le consegnava una busta. “Dentro c’erano 2 o 3 mila euro” ,la precisazione su richiesta dei giudici. Dopo cena scendevamo nella sala del bunga-bunga, l’aveva definito così il presidente Berlusconi raccontando una barzelletta.

La prima volta Ruby era andata ad Arcore recandosi prima sotto la sede dell’agenzia di Lele Mora, dove c’era un’auto con autista: passaggio al palazzo dei Cigni a prendere Emilio Fede e poi nella villa di Arcore. A Berlusconi, allora presidente del consiglio, Ruby il 14 febbraio del 2010 raccontò di essere mezza egiziana e mezza brasiliana, figlia di un manger e di una cantante, musulmani che non accettavano la sua volontà di farsi cattolica e per questo la trattavano male. Ruby lo spiega in modo chiaro: “Si trattava di bugie”.

“Mi sono sempre rifiutata di fare la prostituta. Me lo proposero appena arrivata a Milano. Fu un’amica che mi ospitò a dirmi che lo avremmo potuto fare insieme” ha detto ancora Ruby, raccontando di essere arrivata a Milano a settembre del 2009 “in treno, senza biglietto con il terrore di essere individuata e rispedita in comunità”. Davanti ai giudici ha raccontato dell’innamoramento per un ragazzo, pr di varie discoteche, Domenico Riza. Il 14 febbraio del 2010 Ruby comprò un cuore da regalare a Riza. Quella fu anche la data della sua prima visita nella villa di Berlusconi, “ma io dopo cena andai via perchè dovevo e volevo correre all’Hollywood per dare il regalo a Domenico. Poi non andò come pensavo”.

Sul Cavaliere Ruby ha detto: “Mai avuto rapporti intimi con Berlusconi”, e ha aggiunto di non aver “mai avuto rapporti sessuali a pagamento”. “I 5 milioni di euro da Berlusconi? Erano tutte mie vanterie”. “Non mi ha mai dato né promesso 5 milioni di euro. Non c’è mai stata una trattativa a riguardo”. Ruby, inoltre, aveva detto in diverse interviste che dalla lettura dei verbali con i pm le era sembrato che mancassero molte delle cose da lei dette. Ieri, però in aula al processo, sulla base dell’invito del presidente del collegio a riflettere con la prospettiva di conseguenze penali, ha fatto marcia indietro. “Può essere stata una mia sensazione” ha detto la ragazza che ha dimostrato di aver compreso la differenza tra verbali sintetici e la trascrizione degli interrogatori tutti registrati.

Dal canto suo, Berlusconi è stato sentito ieri pomeriggio a Bari nell’ambito dell’inchiesta dei magistrati di Trani sul presunto giro di escort gestito da Gianpaolo Tarantini. L’ex premier sarebbe stato ascoltato in qualità di indagato per aver indotto l’imprenditore pugliese a “mentire” in cambio di dazioni di denaro. Nei giorni scorsi il Cavaliere era stato ascoltato dai pm romani in qualità di “testimone in procedimento connesso”.

Berlusconi è stato interrogato lo scorso 13 maggio per circa tre ore nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta tentata estorsione ai suoi danni fatta da Walter Lavitola e Gianpaolo Tarantini. In quella occasione, accompagnato dagli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, aveva spiegato che i soldi dati a Tarantini, all’incirca 500mila euro, erano stati da lui considerati sempre come un prestito a una persona che aveva bisogno di aiuto. Nel filone pugliese, invece, il Cavaliere è indagato perchè avrebbe pagato Tarantini per mentire.